lunedì 16 febbraio 2015

Pull a strisce





Lucian Freud giovane con la zebra impagliata




Non so come si fa essere sinceri. Forse per questo amo le metafore. Io mi vergogno perchè credo di aver guadagnato molto piu di te dal nostro rapporto. Mi sento cosi disonesto per averti chiesto troppo. Solo Dio può concedermi quel tipo di amore. Forse per questo tu arranchi accanto a me, cercando il modo più gentile e meno invasivo per far ripartire quell muscolo che pensi atrofizzato?
Piccole scosse, qustione di elettricità statica temo. 
D’inverno io amo lana shetland. Tutto il resto è un palliativo che il nostro corpo sente e quindi rifiuta. Sono certo che da quando l’industria del kakemir ha avuto questo boom sono aumentati sia i malanni di stagione che le allergie di vario tipo. Il corpo di un indoeuropeo cresciuto sui monti e lungo le pianure del vecchio continente assorbe il vento, il colore dei prati, il fruscio degli alberi proprio dal vello delle pecore nostrane. Un pullover di lana vergine è una specie di confessione con la madre natura. Ti abbraccia e amoregiando ti predispone ad un dialogo caldo. Kakemir, a sua volta, ti fa fare dei voli pindarici come sotto l’influsso delle stelle d’oriente per poi lasciarti precipitare là giù. Sesso occasionale. Forse per questo alcuni accumulano nei loro guardaroba i "golfini di cachemire"?
Io farò a maglia, per intrecciare dei pezzi di me che tu chiedi silentemente per farti poi indossare questo pull di shetland a righe. Perchè come il mantello striato della zebra serve a confondere la visione di un altro animale, più piccolo ma comunque molesto: i tafani; cosi io voglio confendere i mal intenzionati. Li tengo lontano dal mio cuore, ma non perchè fosse di neve balkanica, ma perché potrebbe non resistere agli invasori.






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