domenica 30 dicembre 2012

un anno in autobus

Paesi che vai usanze che trovi o come direbbero gli americani Different folks, different strokes. Qulcosa di simile ha usato anche Kipling nel suo racconto "L'uomo che volle essere re" quando Daniel Dravot si rivolge al suo compagno d'avventura Peachey Carnehan parafrasando proprio quel detto "Different races,...". Sia Kipling che Conrad vivevano a cavallo dell'800 e dell'900, in un epoca secodno Wolfgang Mommsen di "Dellirio Iperialista". Decenni in cui le potenze industriali si scattenano alla conquista delle terre ancora "inesplorate". A questa euforica corsa parteciparono esploratori, missionari, mercanti, militari...i conflitti di allora segnarono la sparitzione delle prime aree d'interesse economico delle potenze mondiali nella storia moderna. La repressione dei boxer in Cina ha sigilato l'attenzione verso quel immenso mercato asiatico, ancor oggi così attuale. I momenti di quel atto storico di pura euforia sono stati rappresentati bene da entrambi gli esponenti della scrittura di quel tempo, Conrad e Kipling, appunto. Quella positiva ed "ottimista" di Kipling e quella "scettica" di Conrad (un brittanico naturalizzato, di origine polacca che spesso rincorre all'uso delle crudele descrizioni dei colonizzati di Marlow: "Non erano uomini, non erano criminali, non erano nulla di terreno ormai - nulla salvo nere ombre" - Cuore di tenebra). 


"buongiorno Leoncino!"
"buongiorno madre come stai? ti sento male"
"ah già, forse perchè sono sull'autobus, sto andando a trovare lo prozio Miklos a Fertőd (una città dell'Ungheria nord-occidentale nda), non se la passa molto bene, ma d'altronde chi di questi tempi può cantare "va pensiero sull'ali d'orate"?"

Ecco l'ennesima mala interpetazione di una grande aria cantata da soprani, contralti, tenori e bassi! Ma la matriarca di fatto è una donna che ha usato la lirica come fa la magior parte dei pubblicitari di oggi: tutto nelle sue mani diventa una colonna sonora da abbinari agli stati d'animo di matrice divulgativa.

"comprendo, dove ti trovi ora?"
"sul confine, siamo in coda. moooolta, tantissima neve! Ma.... posso dirti che più che Ungheria che conoscevo io, mi sembra di essere sulla route 66! (che poi lei non ha mai percorso nella sua vita e quelle poche visite newyorkesi diventavano momenti di puro studio urbanistico in quanto era un ingegnere edile/architetto) La colonizzazione dei nostri "Land" è un dato di fatto caro leoncino. Da qui a Düsseldorf tutte le fermate di ristoro sembrano i checkpoint charlie brandizzate compagnie petrolifere!"
"ma non stai andando da Miklos? Cosa c'entra Düsseldorf?"
"c'erto che si e certo che c'entra! Se la civilità di un paese debba essere regolata dalla estensione delle sue linee ferroviarie (ahhh ecco ora ripartira con il neo-colonialismo!) qui siamo ai livelli di Tanzania! Perchè mai uno debba usare ancora gli autobus, anche se apparentemente comodi con le latrine incluse, ma pur sempre con il pericolo della trombosi! Infatti mi sono presa un'aspirina per "sciogliere" il sangue prima di salire!"
"fatico a seguirti, mamma perdonami"
"ti faccio un esempio: in Bosnia, prima della guerra avevamo una linea ferroviaria pari a quella svizzera! (solite esagerazioni di una nostalgica) Tutta la federazione jugoslava era collegata dai binari in maniera eccelsa! (va bhe...) Oggi, causa distruzioni belliche le linee sono quasi inessistenti e il trasporto è quasi intermanete nelle mani degli autotrasportatori, lobby talmente potente che possano anche impedire, a volte, la ricostruzioni della rete ferroviaria. Dunque dimmi tu che differenza c'è oggi tra noi e un paese coloniale dei primi di 900'?!
te lo dico io! (manco il tempo di risponderle...) Gli inglesi ovunque arrivavano portavano la ferrovia, gli italiani invece prefferivano le strade...da noi arrivano gli supermercati tedeschi, le autostazioni firmate dalle compagnie petrolifere, ma rimane il fatto che questa nuova colonizzazione ha gli aspetti decisamente più deplorevoli rispetto a quella avvenuti nella storia! La violazione della sovranità, la spersonalizzazione della società, l'allienazione delle popolazioni...
... senta singor autista, forse ha inavvertitamente invertito l'aria calda e l'aria fredda, qui stiamo gelando! - Puzza?! Quale puzza buon uomo, cosa prettende che il suo mezzo odori di yardley lavender eau de toilette?! Qui siamo tutti dei contadini, non dica le idiozie e accenda questa stufa se non vuole una rivoluzione!"
Sorridevo, perchè cercavo di immaginare la scena alla quale assistivo via telefono: Mia matriarca, prodotto di un paese orgoglioso che non esiste più sulle cartine geografiche che incita alla rivoluzione mal capitati sopra un autobus che sta attraversando delle lande panoniche... 


  
video dal Film "Ko to tamo peva"

"mamma, non è caso di urlare, cerca di quietarti per favore"
"...eh mi quieto mi quieto... sei come tuo padre tu, piuttosto che discutere o cercare di risolvere un problema vi chiudete in un guscio sperando che come per magia la soluzione dei problemi arrivi dal cielo! Qui dal cielo solo i fiocchi di neve e la speranza che una volta nella Comunità Europea quel vostro Drago (Draghi nda) ci tiri fuori dalla melma! Piuttosto, quando è che ti vediamo?
"eh lo sai anche tu che per arrivare da voi ci vuole più di un giorno di viaggio..."

Silenzio 

"già, una serpe in seno ho allevato io! Usi le mie parole per giustificare il tuo totale disinteresse verso le tue origini biologiche! e' innutile...sei sempre più simile a tuo padre. spero al meno che tu non vada in giro con i pullover bucati e le camice lise, a volte sembra un vero barbone, più di quanto lo siamo davvero. E glielo ripeto continuamente: Martin, se mai dovessi finire in ospedale, cosa penseranno i medici? - Senta lo vuole accendere sto riscaldamento o devo dare fuoco ai giornali che tanto diocno sempre le stesse cose da anni?!?"

Certe cose non cambieranno mai. Paesi che vai, usanze che trovi? Forse, ma... esiste quella linea sottile tra un autobus balcanico e quello occidentale che è la speranza di arrivare in un luogo nuovo, un tempo nuovo o una era nuova che magari odori di un campo di lavanda trascurato dove non avrai pretese di tornare a fare il raccolto, ma l'intenzione di riprendere a seminare perchè allora il tuo cuore avrà un sussolto, e tu non gli risponderai dicendo: "forse dovrei vedere un cardiologo!?", ma... già i buoni propositi per un anno che sta per arrivare! 

Buon 2013, intanto


dal film Quasi famosi







giovedì 27 dicembre 2012

Phantasmagoria della Ville de Genève

Villa Diodati, Cologny


E’ già piuttosto noto che una notte d’estate del 1816, nella Villa Diodati a Cologny sul Lago di Ginevra, Lord Byron, Shelley, la futura moglie di Shelly, Mary, Claire Clairmont (sorellastra di Mary e amante di Byron), John Polidori (medico personale e segretario di Byron, e prima di lui ancora di Vittorio Alfieri), furono incitati da un temporale a dare vita, prima dell’alba, ad un opera dalle fattezze poco umani. I ben informati dicono che furono suggestionati da un’antologia tedesca dell’orrore,  Phantasmagoria

Tu hai cercato di persuadermi oggi che di fatto non si sono mai rinvenute le tracce di questa presunta opera e che bisognerebbe prendere in considerazione un’altrenativa, quella della “lanterna magica” - in inglese Phantasmagoria, molto in voga nel 19esimo secolo.

Intanto le signorine delle poste cercavano meticolosamente di ritrovare un senso tra i bolletini che riversavo sui loro sportelli. Impaurito come quell Prometeo moderno di Mary Shelly dal risultato finale che questa raccolta - che nulla aveva a che fare con il collezionisimo-  avrebbe prodotto nelle loro mani, cercavo di asecondarti annuendo, sospirando, emettendo dei suoni poco articolati. Non riuscivo a placare la mia paura e tu non facevi che alimentare quella creatura dentro di me.

"Jinevra, Leon, per me non ha più sensooo! Scerco, di notte, caminando' lungo il lago a capireee dove ho sbajato con te. Ma vedo solo i mostri e le nostre paure!"

"Sebastian, Frankenstein è diventato uno dei “miti della letteratura” proprio perché affonda le sue radici nelle paure umane. Ecco il taxi, saliamo per favore, devo passare in banca, ci metteremo poco."

"Quel lago è scircondato dalle banche! Potevamo jirarle lì, ojji, se solo tu avessi voluto fermarti! Ora vorrei solo finirsci dentro e affogare!"


"Siamo arrivati, vuoi attendermi al Bar per favore? Sarò veloce.
E Sebastian... il nostro sarebbe stato un viaggio nella speranza di giungere al Polo sud e quindi circumnavigare il globo senza mai guardarci negli occhi ma ammirando solamente quell che ci sta intorno. Ecco cosa erano i mostri e le paure delle quali mi parli. Noi."

"Tu proprio non riesci a provare nulla pe’ me, vero Leone?!!?"

"Sebastian, tu proprio non riesci a renderti conto della paura nella quale vivo in questo preciso istante, vero? Phantasmagoria e la sua capacità di proiettare i spettri sulle pareti, mi dici? Quei mostri creati quella notte sul nostro lago sono gli esempi del sublime, del “diverso” che in quanto tale causano terrore. Ora prenditi una tazza di caffè e permettimi di terminare le mie faccende di una noiosa e paurosa vita reale. Tra pochi istanti riprenderemo le lanterne magiche cercando di evitare di farti annegare nel Lago di Ginevra"



lunedì 24 dicembre 2012

to pack up - smettere di funzionare


le piccole prove per il giorno dopo


Enrico IV (prendendo la lampada e poi indicando la tavola sul coretto) Ecco, un pò di luce. Sedete, lì attorno alla tavola. Ma non così! In belli e sciolti atteggiamenti…(Ad Adriano) Ecco tu così… (lo atteggia, poi a Bertoldo) E tu così… (lo atteggia) Così, ecco…(va a sedere anche lui) E io qui… (volgendo il capo verso una delle finestre) Si dovrebe comandare alla luna un bel raggio decorativo… Giova, a noi, giova, la luna. Io per me, ne sento il bisogno, e mi ci perdo spesso a guardarla dalla mia finestra. Chi può credere, a guardarla, che lo sappia che ottocent’anni siano passati e che io, seduto alla finestra non possa essere davvero Erico IV che guarda la luna, come un povero l’uomo qualunque? Ma guardate, guardate che magnifico quadro notturno: l’Imperatore tra i suoi fidi consiglieri…Non ci provate gusto? 

L. Pirandello, Enrico IV, in Sei personaggi in carca d’autore – Enrico IV

Ecco qui un patrizio dei primi del Novecento, che dopo aver battuto la testa cadendo da cavallo, fissato nella convinzione di essere il personaggio storico da cui prende il nome, Enrico IV.
Enrico IV, porta il lutto per la giovinezza perduta e si vendicherà su Belcredi, il suo rivale in amore per Matilde di Spina e colui che disarcionandolo lo fece sbalzare di sella diventando così il primo fautore della sua dis-grazia: i venti anni di mascherata (dodici di follia e otto di finta follia).  L'improvvisa guarigione di Enrico IV - quanto improvvisa tanto inspiegabile - lo riporta nella quotidianità non estraniata. La “guarigione” lo rende anche consapevole di non poter più recuperare i dodici anni vissuti “fuori di mente”. A questo punto non gli resta che fingersi ancora pazzo dopo aver constatato che nulla era rimasto della sua gioventù, del suo amore, e che molti lo avevano tradito. Il personaggio-maschera che scopre, insieme alla coscienza dell'irrecuperabilità del tempo passato, che non può più ritornare neppure nello spazio riservato alla fantasia, perché la vigile ragione avverte che le cose mutano e non ritornano mai ad essere le stesse di una volta. Eppure, lui resta vivo, infelice, in sospeso tra la ragione e la pazzia e distrutto per aver tentato di cancellare la maschera dell’illusione.

La follia in quanto l’elemento fondamentale della condizione umana con la quale fuggire la propria angoscia e il proprio dramma, intesa come quell’estremo rifugio per potersi salvare dal dramma dell'esistenza è davvero il segno che abbiamo smesso di funzionare?
Intanto le formiche continuavano a imbandire le tavole nelle babeliche mescolanze con la noncuranza e la dedizione estrema, concedendo al mentecatto questo momento di grande dignità estetica, che in seguito gli verrà sotratto, facendolo ripiombare nella farsa melodrammatica. Sembra di essere circondati da decine di mini-Pirandello. 

 

sabato 22 dicembre 2012

Made in China. Nuovi colori per pareti di carta





Il regalo più auspicabile rimane il cambiamento, qualunque  forma esso possa assumere, perfino nel sua manifestazione più pura che è il vuoto. Quello spazio che improvvisamente si libera,  quelle pareti che crollano giù come fogli di carta, quelle praterie ghiacciate che si estendono davanti ai nostri bisogni, altro non sono che una nuova possibilità di ritrovarci.
Se potessimo ritagliare ed incollare insieme gli ultimi avvenimenti di questi giorni, ne uscirebbe fuori un' immagine mostruosa, in movimento, fatta di treni, venti gelati, spostamenti, camini finti e Made in China .  Ma non ci importa perché cavalcando l'onda abbiamo imparato ad andarcene in giro come meduse dalle teste spettinate e abbiamo rivalutato le tinte di molte pareti,  ridisegnato i pavimenti su cui poggiare velocemente i  nostri piedi, fino a sentirci a casa anche lontano da noi stessi. Dalla laguna ai grattacieli, dal Natale al passato che si affaccia, dal Sud, dalle spiagge di Rio fino al ritorno nell'eterna città, da vicino a molto lontano, continuiamo a fluttuare, zingari nell'oscurità, alla ricerca di un nome. L'aurora.  






Electre  - Où nous en sommes?

La Femme Narsès  - Oui, explique! Je ne saisis jamais bien vite. Je sens évidemment qu'il se passe quelque chose, mais je me rends mal compte. Comment cela s'appelle-t-il, quand le jour se lève, comme aujourd'hui, et que tout est gaché, que tout est saccagé, et que l'air pourtant se respire, et qu'on a tout perdu, que la ville brule, que les innocents s'entretuent, mais que les coupables agonisent, dans un coin du jour qui se lève?

Electre - Demande au mendiant. Il le sait.

Le Mendiant - Cela a un très beau nom, femme Narsès. Cela s'appelle l'aurore.


(Jean Giraudoux, Electre)


mercoledì 19 dicembre 2012

pescatore delle ultime ore


all'alba, sul molo insonne e sfigurato, desideravo solo poter piangere. mancavano alcune ore prima di sostenere l'ennesimo incontro. lavoro. chiunque avesse detto: "lavoro nobilità l'uomo", doveva essere o un banale distrubato mentale o un arrampicatore sociale. lavoro, se passione, logora. come lo è questa pietra fredda della laguna a poche ore dalla 357esima riunione del 2012. numeri. visi di pietra. ed io non riesco ad alzarmi, abbandonare questa lapide sciovolosa. ho sbattuto il portone di casa 6 ore fa, ho cavalcato la frecciabianca nella notte misera, alla 5a ora ho pestato il ponte dei sospiri, ed ora attendo, bruciando la 7ma sigaretta di contrabando che incominci la 352ima giornata dell'anno. il sole, gelido come lo specchio, riflette il calore muto delle stelle. blackberry salta, sei tu. asciugo gli occhi. ancora 1 ora di attesa e poi altre 5. in fine, dovrò aggiungere le 3 ulteriori di cavalcata per raggiungerti, a casa tua. io non nè ho una, mia. non ho mai respirato un desiderio come questo. mi quieta e mi svuota. saperti in attesa. totale: 7,5 ore passate nella laguna.


domenica 16 dicembre 2012

alta velocità scoordinata

Leggo nell'articolo de La Repubblica a firma di Cristiana Salvagni: "IL MARTEDÌ meglio andare da Milano a Roma con il Frecciarossa, il mercoledì con Italo. Ma facendo attenzione, nel primo caso, a comprare il biglietto ferroviario di sabato o domenica; nel secondo caso, di martedì. E senza illudersi di aggiudicarsi tariffe stracciate anche al ritorno, perché sulla tratta Roma-Milano sono mosche bianche. È la giungla di indicazioni tra cui può barcamenarsi il viaggiatore ad alta velocità che voglia spostarsi tra le due città a 300 all'ora, ma spendendo poco."  
Già, una vera giungla! Sopratutto quanto riguarda le campagne promozionali, una cosa così non si era vista nenache durante le primarie del PD!
Per quanto ci insegna un qulunque manuale della comunicazione ("la campagna pubblicitaria ottiene risultati migliori rispetto a un insieme scoordinato di annunci, in quanto tutti i messaggi comunicano una stessa idea, sono ben coordinati tra loro e mirano a uno stesso obiettivo. Essendo i messaggi fondati su di una stessa idea di base, il ricordo del target group viene facilitato. I vari comunicati devono essere tra loro coordinati, ossia presentare elementi di somiglianza e di continuità..."), rimane sempre un dubbio amletico: "La pubblicità fa più danni della pornografia perché unisce l'inutile al dilettevole" (?!) di Enio Flaiano (che scriveva quei meravigliosi elzeviri - pezzi di critica letteraria o teatrale, oppure delle riflessioni erudite su un tema di attualità o di costume). Forse con questa idea o semplicemente perchè anche noi, convinti che gli ideali di una nazione si possano conoscere attraverso l'adv (parafrasando Norman Douglas, un'altro personaggio curioso della letteratura che finì la sua esistenza nel cimitero acattolico di Capri) abbiamo deciso di affrontare questo tema: "Alta velocità scoordinata", in un sabatto pomeriggio e durante un viaggio, in occasione di una delle riunioni del Club Quindicimaggio (gruppo influenzatore, guidato da Zebra, trottando su e giù per il Globo). Il risultato? L'ennesimo contributo da aggiungere all'eccessiva libertà d'espressione cha ha generato la più grande fase di decadenza del nostro secolo.

In una cucina meneghina: 
Cavalluccio Marino, interpete;
Leone, ripese e sceneggiatura



Sul treno Alta velocità, Siviglia - Madrid:
Cavalluccio Marino e le Ancelle della Sveva, interpreti;
Leone, riprese (un pò sbilenche;
Cavaluccio Marino & Minchietta Adorata, sceneggiatura.





sabato 15 dicembre 2012

moda?

non è che non mi piace, e che non ci arrivo. il mio approcio con lo stile è da sempre stato piuttosto primario: apro l'armadio e prendo quel che trovo. Lo vidi fare a mia sorella per la prima volta. L'armadio in questione era quello di nostra madre. E da li uscirono delle cose incredibili!! Lei li chiamava vintage, allora. Mi guardava e leggeva le etichette con la voce così solenne come fosse una sacerdotessa di un qualche tempio perduto nella foresta bianca... André(eeeee) Courrè(eeeee)ges, Paco Raba(aaaaa)nne... un ansia! ma mi divertiva guardarla. Era l'inverno, fuori fioccava, e lei allora mi regalò il primo defilè di moda della mia vita. "collezione Inverno 1987, solo per lei gentile signore, apriremo il defilé con un meraviglioso André Courrèges!"


E' come essere in vacanza


A hedgehog and a fitchew, staring at each other..huuuu!


"E' come essere in vacanza con te, poi ad un certo punto svuona la sveglia e non sei più in vacanza. Ora ci va bene così, essere in vacanza" by fitchew - mustela putorius



venerdì 14 dicembre 2012

shadowing


inizi con uno scatto googlato per caso, ma non ti basta. 
il vuoto ti sta attorcigliando le budella.
calchi la rampa delle scale in punta dei piedi perchè il crampo intestinale non ti permette di sciolvare giù per i gradini come vorresti. ma non è ancora abbastanza per cadere e romperti il collo. non è ancora abastanza perchè sotto devi cercare Il Segugio del Cielo*. 
Rovisti avidamente tra le sue pagine ma lo spasmo ti chiude gli occhi. Per pochi istanti, quanto basta per far spuntare la tua figura tra i casonetti del pattume che sfogli come le pagine cercando i versi per placare la fame che pervade il tuo corpo logoro.
il vuoto ti attorciglia le budella.
le cuffie penzolano ancora dalle orecchie. ma tu senti le parole che non escono dal filo gommoso che premi con i polpastrelli. hai lasciato disteso il Youtube sulle lenzuola. continua a girare, e a girare e a girare. senti le battute, con le cuffie ancora dentro le orecchie che penzolano, staccate dal Youtube.

"Che cosa sto facendo? Ah, sto inseguendo quell'uomo! No! È lui che sta inseguendo me!"**

scivola Il Segugio del Cielo dal pungo contratto. afferri con la destra lo scorrimano per trascinarti verso le lenzuola. Punti le ginocchia sull'angolo del materasso e ti lanci con la mano protratta per inTubare il filo gommoso ancora trai polpastrelli ma... le battute sono finite. Youtube ti suggerisce di prosseguire, Following***.


 


* Francis Thompson Il Segugio del Cielo e altre poesie
** Memento di Christopher Nolan
*** Following di Christopher Nolan 

sabato 8 dicembre 2012

virginia woolf


virginia woolf by kyo maclear & isabelle arsenault

Libro per l'infanzia più bello del 2012 potrebbe essere proprio questo, Virginia Woolf di Kyo Maclear, illustrazioni di Isabelle Arsenault. 
Pressappoco basato sul rapporto tra la Virginia Woolf e sua sorella, pittrice Vanessa Bell.  

V.Woolf e sua sorella, Vanessa Bell. Notare le scarpe da ginnastica: ancora oggi usate in alcune public school del Regno Unito durante l'ora di educazioni fisica

E' quasi una piccola gemma teneramente illustrata e scritta a mano. Racconta la storia di Virginia, che si trova in uno stato d'animo "wolfish - lupesco": senza sosta ringhia e ulula intorno alla casa mentra Vanessa, cerca in ogni modo di tirarle su il morale, ma senza alcun risultato. Fino a quando Virginia inizia a parlare di un'utopia immaginaria, chiamata Bloomsberry. Ispirata da questo racconto, Vanessa si propone di dipingere Bloomsberry sulle pareti della camera da letto, trasformando la casa in un giardino stravagante. Ben presto, Virginia si ritroverà avvolta dai disegni e una metamorfosi inusuale riempirà il suo mondo... 



figure animate comuni

come è disegnato bene questo sfoggio di un puro egoismo romantico alimentato da uno spleen che lo allontana da tutto e da tutti? il prototipo dell’uomo inutile (vedi Lermontov). allora anche tu tossisci, mentre attraverso la finestra spalancata (per far entrare finalmente l'inverno tra le travi flesse del pavimento) si insinua lo smog e le polveri nere. giù per le vie, quadri vivi, figure protette dal freddo. arguti sembrano solo i gatti randagi nascosti ancora da ieri notte.  


giovedì 6 dicembre 2012

(Cascais dove,) Ho fatto naufragio senza tempesta in un mare nel quale si tocca il fondo con i piedi

ph by VL
Io allora vivrò in pace in una casetta alla periferia di qualcosa, godendomi una tranquillità in cui non dovrò fare il lavoro che comunque anche ora non faccio e cercando, per continuare il mio non fare niente, scuse diversa da quelle con le quali oggi evito il confronto con me stesso. Oppure sarò ricoverato in qualche ospizio per poveri, pago della mia completa sconfitta e confuso fra quei relitti umani che pensavano di essere geniali e invece erano solo mendicanti carichi di sogni; io, insieme alla massa anonima di coloro che non ebbero la forza per vincere e neppure la generosa rinuncia per vincere alla rovescia. Dovunque sia, proverò nostalgia per il principale, il signor Vasques, per questa stanza di Rua dos Douradores. E la monotonia della vita sarà per come il ricordo degli amori che non ebbi, o dei trionfi che non sarebbero mai stati. "Il libro dell'inquietudine" di Fernando Pessoa



da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/vita/frase-151748?f=a:957>

martedì 4 dicembre 2012

24,000 baci

Selekcija - Rakija, la più buona grappa della città
Selekcija ridacchiava mentre cercavamo di imboccare la via giusta di ritorno.
"Perchè non importa le stradine che fai, contano solo gli angoli che ti sussurranno le parole dolci."

Angoli
"Ecco, riesci a sentire?"
"Le parole?"
"Ma nooo! I baci, i mille baci di quei due...lì!"
"Lì dentro?"
"Sonja e Branko vivono insieme già da un paio d'anni in un appartamento in affitto nella casa d'angolo. Tutte le sera, da un paio d'anni, nella casa d'angolo, Branko mette il loro disco preferito. Sonja allora si alza da tavola, fa cadere il cucchiaio nel piatto, batte le mani e inizia a ballare. Tutte le sere, Branko dopo aver messo il loro disco preferito, prende il cucchiaio che Sonja ha fatto cadere nel piatto, lo impugna come un microfono e inizia a cantare:..."




 "Li conosci da tanto?"
"Non li ho mai incontrati, ma sono certo che dentro questa casa possa vivere solo una che si chiama Sonja e che tutte le sere, da un paio d'anni balla, mentre il suo Branko canta il loro disco preferito."