giovedì 21 febbraio 2013

Mamarazza, perché mi fa sorridere

Mamarazza
La chiamano "mamarazza" storpiando il suo nomignolo di Manni, la paparazza. Amante dell'arte (ha frequentato la Blocherer Schule di Monaco di Baviera), appassionata della fotografia, austriaca di Salisburgo, gira sempre con una macchina fotografica scattando amici o conoscenti durante le feste o semplicemente catturando i momenti della sua vita. Sa ricevere come poche donne del suo giro: molti bramavano quel cartoncino che li avrebbe portati ad uno dei suoi pranzi, perché allora, come per magia si sarebbero trovati in mezzo a quel "bel mondo", anche se solo per un breve lasso del tempo. La si poteva vedere fotografare mentre accompagnava il suo amico Hans Dietrich Genscher durante le visite di Stato, come anche quando i suoi compagni di sventura cercavano di riparare un'automobile in panne. Dal 91' le sue fotografie sono diventate mostre a Salisburgo, Berlino, Monaco... quella che ho sempre amato è l'immagine dei suoi due figli, a largo di Majorca, entrambi minorenni, mentre fingono di bere e fumare.

© SAYN-WITTGENSTEIN COLLECTION
Passo del tempo a guardare le foto su Instagram, pigiando "mi piace". Mi capita di trovarmi a qualche mostra - per sbaglio naturalmente, in quanto sono un analfabeta della fotografia - ma ad oggi credo di non aver scovato ancora una foto che mi abbia fatto sorridere così tanto come quando ho visto per la prima volta questa qui. Chissà perché. Poi mi è capitato di leggere Kundera, I bambini sono senza passato ed è questo tutto il mistero dell'innocenza magica del loro sorriso... Non è bello sorridere?!


© SAYN-WITTGENSTEIN COLLECTION

© SAYN-WITTGENSTEIN COLLECTION

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