“E squarciando improvvisamente il silenzio risuona
la voce del Dio nascosto: Dove sei? E i boschi guardarono attoniti e i grandi
cipressi, verdi abitatori della foresta, mi guardano stupiti, chiedendo nelle
maestà e nel silenzio: Che fa costui in mezzo a noi?” Nachman Bialik osserva così l’essere nudo
nascosto tra gli alberi.
Non molto tempo fa, un
meraviglioso volume intitolato Flora ferroviaria si è materializzato sulla mia tavola, una sera, proprio prima
di iniziare il pranzo.
Spesso i libri viaggiano, arrivano, usando i mezzi più impensabili. Questa volta lo è stato un amico, che fu amico. La copertina odorava già di buono! E’
maledettamente vero quello che dici: “…hanno rughe, unghie, capelli e pelle con
un suo preciso odore”. Flora ferroviaria, sarà perché un piccolo manuale
botanico, un mezzosangue tra un
diario di viaggio e un libro scientifico, che ti porta nel mondo delle piante
cresciute spontaneamente lungo i binari della stazione internazionale di
Chiasso sapeva di… Clorofilla che contenuta
nelle piante, spesso veniva utilizzata
come deodorante che neutralizzava odori spiacevoli dovuti a traspirazioni,
mestruazioni, acido cattivo causato da problemi digestivi. La clorofilla pura se
non mi ricordo male è una polvere di colore nero-azzurro. Il proprietario dell’Inter
è un petroliere vero? Petrolio è una sostanza naturale ed è composta
prevalentemente da idrocarburi. E’ un combustibile fossile non rinnovabile dal
momento che ha origine da sostanze organiche che avranno questa polvere
nero-azzurra. Sarà per questo che la loro divisa è di questo colore? Ecco, di
nuovo, mi stavo allontanando, ma quel libro anche se con una copertina
apparentemente poco entusiasmante celava una miriade di colori al suo interno! C’erano
delle erbe mediche, papaveri, ranuncoli, primule, ma anche tante specie
inconsuete, mai viste in questi luoghi prima della costruzione della ferrovia.
Lui, l’autore, con dovuta minuziosità le osserva, cataloga, soprattutto quelle
forestiere, arrivate a Chiasso a bordo dei treni merci carichi di semenze,
provenienti da ogni dove! Chi avrebbe mai immaginato che lungo i binari di una
stazione ferroviaria del Canton Ticino si possa trovare un vero melting
pot vegetale?! Come le parole, gli umani anche la flora viaggia e questo lo
sapevo già dai libri di scuola (vento, uccelli, roditori, animali al pascolo,
per inerzia…) ma che prendano i treni, no, io no lo sapevo. Immagina cosa stava
viaggiando su quel treno che portava la madre di Nurayev verso la Siberia, quello
stesso treno che l’ha visto nascere? Che
cos’altro hanno udito i semini su quel treno che poi hanno provato germogliare
nel gelo di Vladivostock? Quanti segreti affidiamo agli alberi ogni quel volta
nauseati dall’ urbanità ricorriamo al bosco guardando in alto cercando la
complicità con quel soffio del divino che speriamo di cogliere anche solo in un
foro scavato dentro uno di quei abitanti millenari ?
per fare tutto
RispondiEliminaci vuole un fiore
http://www.youtube.com/watch?v=EFiD_GDwcEc
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