lunedì 1 ottobre 2012

Flora viaggiatrice


“E squarciando improvvisamente il silenzio risuona la voce del Dio nascosto: Dove sei? E i boschi guardarono attoniti e i grandi cipressi, verdi abitatori della foresta, mi guardano stupiti, chiedendo nelle maestà e nel silenzio: Che fa costui in mezzo a noi?” Nachman Bialik osserva così l’essere nudo nascosto tra gli alberi.
Non molto tempo fa, un meraviglioso volume intitolato Flora ferroviaria si è materializzato sulla mia tavola, una sera, proprio prima di iniziare il pranzo. 
Spesso i libri viaggiano, arrivano, usando i mezzi più impensabili. Questa volta lo è stato un amico, che fu amico. La copertina odorava già di buono! E’ maledettamente vero quello che dici: “…hanno rughe, unghie, capelli e pelle con un suo preciso odore”. Flora ferroviaria, sarà perché un piccolo manuale botanico, un mezzosangue tra un diario di viaggio e un libro scientifico, che ti porta nel mondo delle piante cresciute spontaneamente lungo i binari della stazione internazionale di Chiasso sapeva di… Clorofilla che  contenuta nelle piante, spesso veniva  utilizzata come deodorante che neutralizzava odori spiacevoli dovuti a traspirazioni, mestruazioni, acido cattivo causato da problemi digestivi. La clorofilla pura se non mi ricordo male è una polvere di colore nero-azzurro. Il proprietario dell’Inter è un petroliere vero? Petrolio è una sostanza naturale ed è composta prevalentemente da idrocarburi. E’ un combustibile fossile non rinnovabile dal momento che ha origine da sostanze organiche che avranno questa polvere nero-azzurra. Sarà per questo che la loro divisa è di questo colore? Ecco, di nuovo, mi stavo allontanando, ma quel libro anche se con una copertina apparentemente poco entusiasmante celava una miriade di colori al suo interno! C’erano delle erbe mediche, papaveri, ranuncoli, primule, ma anche tante specie inconsuete, mai viste in questi luoghi prima della costruzione della ferrovia. Lui, l’autore, con dovuta minuziosità le osserva, cataloga, soprattutto quelle forestiere, arrivate a Chiasso a bordo dei treni merci carichi di semenze, provenienti da ogni dove! Chi avrebbe mai immaginato che lungo i binari di una stazione ferroviaria del Canton Ticino si possa trovare un vero  melting pot vegetale?! Come le parole, gli umani anche la flora viaggia e questo lo sapevo già dai libri di scuola (vento, uccelli, roditori, animali al pascolo, per inerzia…) ma che prendano i treni, no, io no lo sapevo. Immagina cosa stava viaggiando su quel treno che portava la madre di Nurayev verso la Siberia, quello stesso treno che l’ha visto nascere?  Che cos’altro hanno udito i semini su quel treno che poi hanno provato germogliare nel gelo di Vladivostock? Quanti segreti affidiamo agli alberi ogni quel volta nauseati dall’ urbanità ricorriamo al bosco guardando in alto cercando la complicità con quel soffio del divino che speriamo di cogliere anche solo in un foro scavato dentro uno di quei abitanti millenari ? 

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