Anche se il mio scribacchiare stesso è una vittima,
il risultato, credo, non è il classico che ci si potrebbe aspettare da una vittima; e
cioè un grido di dolore. Provare raccontare l’infanzia, (cercare maldestramente) documentare o
presentare lo straniamento dell’adulto in esilio, in un paese lontano diventa un bisogno.
Lo sguardo non deve essere troppo indulgente e
il mistero deve restare mistero. Poter presentare il passato di un paese che è semplicemente sparito dalle carte geopolitiche
combinandolo con l’autobiografia e come credere di poter imparare qualcosa da
esso. Imparare per cambiare, migliorare in quanto essere umani, non ripetere
gli errori. L’umanità è riformabile, pensiamo.
Ecco, è proprio questo il mio
problema: dopo la guerra nei Balcani non credo più che la registrazione
dell’esperienza possa migliorare o cambiarci di molto.
Il movimento dei catari, diffuso nel Medioevo
nell’Europa centrale, aveva molti aspetti in comune con la setta bulgara dei
bogomili – dal nome del pope Bogomil, vissuto sotto lo zar bulgaro Pietro nel
periodo tra il 927 e il 969 – diffusasi in Serbia e in Bosnia.
La vicenda dei bogomili di Bosnia, convertiti successivamente all’islam,
dopo essere divenuti, secondo alcuni studios, la chiesa ufficiale, è uno dei
capitoli storiografici più controversi della regione. Bogumili, tertium (non) datur, hanno da sempre incuriosito anche solamente per la loro versione della dottrina sulla Creazione. Dicendo che le anime degli
uomini sono diavoli cacciati dal cielo, i quali, dopo aver fatto penitenza nei
corpi umani una o più volte successive, ritorneranno in cielo, i bogomili
assegnavano tutto il male fisico e morale al Principio maligno e alla materia
che esso ha creato, cioè il corpo umano. Perciò risulta evidente che la
libera volontà di commettere il Peccato originale non c’era, perché all’inizio
tutto procede dal maligno e la responsabilità è interamente sua. Questo riveste un valore
particolare se si ritiene che lo spirito dell’uomo sia un angelo decaduto (ho sempre amato questa versione).
I
bogomili bosniaci affermano: il legno della vita era la donna, dal quale
Adamo ha mangiato; per il quale motivo fu espulso dal paradiso. Dunque egli non era libero, ma costretto dal
maligno. I presupposti di questa edizione del primo esilio sono
decisamente diversi dalla versione fino ad ora "incontrata". Un'unica cosa li
accomuna :
Quante cose sono cambiate da quel primo esilio affrontato
dai nostri progenitori? Secondo Beckett, forse, neanche così tante.
passi su passi
in nessun luogo
né alcuno sa
come solamente
piccoli passi
in nessun luogo
ostinatamente
Samuel Beckett, da Mirlitonnades – Filastroccato 1978
Intanto da qualche parte a sud di Arles esplorando una qualche nuova e curiosa idenità, passi su passi...
Ladino song - Oi Va Voi
dove ti trovi adesso leon?
RispondiEliminama come mai sei nero e pure aninimo! sono a casa a mangiare molti mandarini perchè contengono la vitamina C così non divento scorbutico! o era scorbuto?!
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