Un
pranzo lungo e un incontro inaspettato, le guance rosse, fino al rossore delle
nuvole che si stavano accumulando sopra le nostre teste che poi sono scoppiate
in una cascata di scintille di polvere cinese!
Il
dopo? Già, dopo le belle mani nodose e gli scatti di un felino che non riesce
stare fermo hanno sussurrato il nome attraverso il fumo di una Kent. Io ho
avuto la sua compagnia preziosa come lo sono i gioielli delle più belle spose
di Maometto. Ho perso la pudicità delle parole e ho dato lo sfogo ai miei sorrisi perché bastava aver davanti un altro Felino. Non un essere
della Terra delle penombre o un viso di cera che anche se scompigliato di fatto
risulta sempre perfettamente pettinato.
“Lei
fuma” Mi stava dando del lei! Silenzio.
“Mi
perdoni, gradisce?”
“Gradisco?”
“Oh si che gradisco!”
Forse questo luogo respira ancora di quel “ Signor principe, gradisca!”
Leone leone...
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